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Grosseto

La città dentro e fuori le mura

Città coraggiosa, ben difesa dai bastioni delle possenti mura esagonali che racchiudono il centro storico, Grosseto conserva, ben visibili, le tracce del suo tormentato vissuto.

L'ormai abbandonata Roselle cede il titolo di civitas alla emergente Grosseto, che nonostante le avversità di un territorio paludoso e malarico, si renderà "appetibile" alla Repubblica senese e, successivamente, ai Granduchi di Toscana per le sue numerose e vantaggiose risorse economiche. Basta pensare alla vicinanza al mare e al fiume Ombrone, all'estrazione e al commercio del sale, e ai floridi pascoli raggiunti dai pastori dei tutta la Toscana, che hanno posto le basi per l'arricchimento dei suoi conquistatori.

Varcando una delle antiche porte di ingresso alla città, sarà possibile ripercorrere le tappe fondamentali della storia grossetana. Una sosta al Museo Archeologico ci proietta nel mondo etrusco-romano attraverso i preziosi reperti della antica Roselle. La chiesetta romanica di S. Pietro, la Cattedrale di S. Lorenzo, il complesso monastico di S. Francesco e delle Clarisse e la Piazza del sale nel cui cassero avveniva lo stoccaggio e la distribuzione del sale, scandiscono il potere religioso e politico-economico della Grosseto medievale. I Medici, divenuti Granduchi di Toscana, riorganizzano l'assetto urbanistico dell'intera città costruendo un poderoso sistema difensivo, mirabile esempio di architettura militare cinquecentesca. La storia moderna, che vede l'impegno dei Lorena nella bonifica maremmana, è caratterizzata da una ripresa socio-economica che pervade di speranza i grossetani. Il monumento a Leopoldo II detto "il Canapone" è la riconoscenza dei cittadini verso i Granduchi. Il Palazzo della Provincia ed alcuni edifici signorili in stile liberty restituiscono dignità e prestigio alla città di Grosseto, ormai in espansione.

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